Parallelo pubblicato dal New York
Times
13 febbraio 2008 - Luciano Clerico
Un elefante, o un delfino, o un babbuino hanno molto da
insegnare a Hillary Clinton, Barack Obama o John McCain.
Perche' un elefante, un delfino, un babbuino (ma anche
una balena o un lupo) hanno un istintivo 'senso
politico' che applicano nella loro vita sociale giorno
dopo giorno e che segue rituali precisi, riconosciuti e
condivisi da tutta la comunita' di riferimento.
Questo il parallelo tra campagna elettorale e vita
animale che il New York Times si diverte a fare nelle
sue pagine scientifiche, proponendo un ampio servizio su
quante e quali sono le specie animali 'politiche'. Piu'
di quante si possa pensare: senza addentrarsi nella
organizzazione complessa (e quanto mai politica) e un
alveare o di un formicaio, il New York Times si limita
ad esaminare dal punto di vista scientifico il
comportamento 'politico' di alcuni dei mammiferi piu'
noti, e che piu' di altri hanno l'istinto a seguire
regole politiche di riferimento.
Come gli uomini, anche nel regno animale il senso del
comportamento e' spesso 'politico' ed e' volto verso un
unico obiettivo: la conquista del potere. Succede tra i
babbuini, per esempio. Il primatologo Dario Maestripieri,
dell'Universita' di Chicago, li studia da anni ed ha
accertato questo: 'Come succede tra gli umani, i
babbuini non lottano tra loro per il cibo, o per farsi
piu' spazio e per altro. Lottano per il potere'. Lo
fanno nel modo piu' opportunistico possibile: 'Dato che
le possibilita' di successo dipendono da quanti alleati
un individuo riesce ad avere - spiega il primatologo - i
babbuini conoscono tutta una serie di segnali per 'farsi
amici' altri. Poi si gettano nella lotta.Ma solo quando
sono certi su chi vincera'. E si schierano sempre col
piu' forte'.
Diversa la vita politica degli elefanti, come ha
spiegato al new York Times George Wittemyer, dell'Universita'
di Berkeley. .
Fondata su uno stabile e condiviso matriarcato, la
societa' degli elefanti prevede una femmina anziana a
capo del gruppo, formato da un numero che puo' varie da
poche unita' a decine di esemplari. Dotati, appunto, di
memoria elefantiaca, gli elefanti sono capaci di
intrattenere rapporti l'uno con l'altro che durano anni
e anni. La vita di gruppo prevede che vengano prese di
continuo decisioni, e, in caso di disaccordo, l'ultima
parola spetta alla femmina piu' anziana. La quale
peraltro e' la prima ad esporsi in caso di pericolo,
anche se non e' l'esemplare piu' forte del gruppo.
Diverso ancora il comportamento 'politico' di delfini e
balene. I primi si organizzano in genere a gruppi di
tre, che a loro volta si uniscono ad altri gruppi di tre
e insieme si muovono 'con il sincronismo dei piloti
delle pattuglie acrobatiche' ha spiegato l'esperto
Richard Connor, dell'Universita' del Massachusetts. Le
balene invece comunicano tra loro in base a una sorta di
alfabeto morse, ciascuno gruppo ha il suo specifico
dialetto per permettere ai membri di riconoscersi tra
loro, quasi fosse una parola d'ordine, 'o - ha precisato
Hal Whitehead, della Dalhousie University - quasi fosse
una forma di cultura'.
(luciano.clerico@ansa.it)(ANSA)
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